articolo Giardino Tecnica
Cambiare il vaso alle piante freccelunedì 21 marzo 2011

I termini corretti da usare quando si provvede a cambiare il vaso alle piante sono travasare, quando giovani piantine o talee vengono trasferite dalla terrine ai vasi e rinvasare qando piante già adulte vengono trasferite da un vaso ad uno di dimensioni maggiori.

Il travaso
Le talee non appena hanno sviluppato un adeguato apparato radicale, devono essere sollevate dalle terrine con delicatezza per non danneggiare le giovani radichette, e poste dentro vasi singoli del diametro di 7-9 cm. Questo vale anche per le piantine nate da seme, facendo sempre molta attenzione a non danneggiare le giovani radici.
Per questo primo travaso sarà opportuno usare un composto leggero, privo di terra. La scelta da fare è quella relativa al tipo di vaso. Attualmente si sono diffusi moltissimo i vasi in plastica e questi sarebbe opportuno usarli solo per i primi trasferimenti delle piantine, ovvero per quelle che poi andranno trapiantate a dimora definitiva e che dovranno restare nei vasetti solo il tempo necessario ad irrobustirsi. Naturalmente, per i vasi che invece dovranno essere la dimora definitiva della pianta, sarà meglio usare i vasi di terracotta che, oltre ad avere un aspetto decisamente molto più bello, hanno anche dei vantaggi che gli derivano dalla porosità del materiale che ne bilancerà più che adeguatamente il maggior costo. Comunque, una volta scelta la tipologia di vaso, sarà opportuno tenere presente che, se si usano vasi vecchi in coccio, sarà bene ripulirli usando acqua bollente o, in alternativa, una soluzione di solfato di rame e calce all' 1% o solfato ferroso. I vasi nuovi di terracotta, andranno comunque bagnati per far assorbire loro un po' d'acqua.
Il drenaggio è di importanza vitale e questo, per i vasi di terracotta, lo si otterrà semplicemente ponendo sul fondo dei frammenti di coccio o di pietre e, semmai, aggiungendo a questo materiale grossolano anche un po' di ghiaietta, naturalmente ben lavata e priva di residui di qualsiasi genere.

Il trasferimento delle piante
Una volta sistemato il drenaggio, sistemare un primo strato di composta, quella indicata per la pianta che andrà ospitata nel vaso ovviamente, poi tenere la talea o la piantina ben al centro del vaso, con le radici scoperte e porre intorno ad esse del terriccio o composta specifica finchè questo non risulti essere un po' più alto del bordo del vaso. Battere col fondo del vaso su un piano, per la plastica non c'è problema ma per i vasi in coccio è meglio battere su un piano ricoperto con uno straccio abbastanza doppio e umido in modo da non danneggiare il vaso, per far sì che il terreno si ammassi bene e poi pressarlo con le dita. Assicurarsi che il terriccio sia omogeneamente compresso fino in basso.
Lasciare almeno 20 mm tra la superficie della terra e il bordo del vaso come spazio per l'acqua delle innaffiature. Terminata l'operazione, innaffiare bene le piantine applicando una doccia fine al becco dell'innaffiatoio in modo a non scalzare il terreno.
Con lo sviluppo della pianta, il sistema radicale si estende fin contro la parete del vaso come un vero e proprio feltro. La pianta rallenterà la sua attività e fermerà la crescita rendendo evidente che è giunto il momento di procedere al rinvaso.

Il rinvaso
Le piante, prima o poi, avranno l'assoluta necessità di, diciamo così, cambiare casa per evitare che diventino troppo costrette nei vasi con le radici troppo compresse. In questo caso, le piante soffrirebbero per carenza di spazio e di sostanze nutritizie. E' giunto il momento di cambiare vaso e, quando si metterà mano a questa operazione, bisogna ricordare che le piante dovrebbero essere poste in vasi via via più grandi di una misura rispetto al precedente. Per esempio, da un vaso di 9 cm ad uno di 13 cm, da uno di 13 cm a quello di 15 cm, e così via. Questo perchè le piante non hanno bisogno di un volume di terra eccessivo intorno ad esse, poichè non sarebbero in grado di assorbire acqua da tutta la terra in eccesso e questa rimarrebbe molto umida, innescando il processo di marciume radicale che porterebbe alla morte della pianta.

Composti e drenaggio
Composti più ricchi sono di solito utilizzati per il rinvaso. Il materiale per il drenaggio, come già descritto precedentemente, è di norma consigliato quando si usano composti con terra in vasi che misurano 13 cm e più. Uno strato di cocci profondo 3-5 cm, con l'aggiunta di sabbia grossolana, dovrebbe essere sufficiente a garantire alle radici la giusta traspirazione.

Trasferimento da vaso a vaso
Ciascuna pianta deve essere rimossa dal suo vaso capovolgendola e picchiando il bordo di questo con un martello di gomma o bachelite. Il pane di terra dovrebbe poter uscire intatto e bosogna porre molta attenzione a che questo non si rompa, e limitarsi solo a rimuovere lo strato di drenaggio dal fondo del vaso.
Togliere eventuali piantine infestanti e lo strato di muschio eventualmente presente sulla superfiucie del terreno, facendo attenzione a non danneggiare in alcun modo il pane di terreno che contiene le radici.
Porre una quantità sufficiente di terreno nel nuovo vaso per far sì che la sommità del pane di terra sia ad almeno 2 cm dal bordo del vaso. Ciò consentirà di aggiungere un sottile strato di terriccio sulla superficie mantenendo lo spazio sufficiente per l'acqua delle innaffiature. Premere leggermente il terriccio con le dita e sistemare la pianta al centro del nuovo vaso. Versare il terriccio fresco tutt'intorno al pane di terra fino a colmare lo spazio tra questo e il bordo del vaso. Battere delicatamente il fondo del vaso con le dovute precauzioni esposte precedentemente, per assestare bene i terreno e pressarlo un po'.
Il rinvaso va eseguito preferibilmente durante la fase di sviluppo della pianta, ovvero in primavera ed estate oppure anche in autunno, anche se poi lo sviluppo verrà leggermente rallentato. Le piante nei vasi, in primavera ed estate, formeranno rapidamente delle nuove radici che si infiltreranno nel nuovo spazio accupato dal composto, questo grazie alla maggior temperatura stagionale.


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I termini corretti da usare quando si provvede a cambiare il vaso alle piante sono travasare, quando giovani piantine o talee vengono trasferite dalla terrine ai vasi e rinvasare qando piante già adulte vengono trasferite da un vaso ad uno di dimensioni maggiori.

Il travaso
Le talee non appena hanno sviluppato un adeguato apparato radicale, devono essere sollevate dalle terrine con delicatezza per non danneggiare le giovani radichette, e poste dentro vasi singoli del diametro di 7-9 cm. Questo vale anche per le piantine nate da seme, facendo sempre molta attenzione a non danneggiare le giovani radici.
Per questo primo travaso sarà opportuno usare un composto leggero, privo di terra. La scelta da fare è quella relativa al tipo di vaso. Attualmente si sono diffusi moltissimo i vasi in plastica e questi sarebbe opportuno usarli solo per i primi trasferimenti delle piantine, ovvero per quelle che poi andranno trapiantate a dimora definitiva e che dovranno restare nei vasetti solo il tempo necessario ad irrobustirsi. Naturalmente, per i vasi che invece dovranno essere la dimora definitiva della pianta, sarà meglio usare i vasi di terracotta che, oltre ad avere un aspetto decisamente molto più bello, hanno anche dei vantaggi che gli derivano dalla porosità del materiale che ne bilancerà più che adeguatamente il maggior costo. Comunque, una volta scelta la tipologia di vaso, sarà opportuno tenere presente che, se si usano vasi vecchi in coccio, sarà bene ripulirli usando acqua bollente o, in alternativa, una soluzione di solfato di rame e calce all' 1% o solfato ferroso. I vasi nuovi di terracotta, andranno comunque bagnati per far assorbire loro un po' d'acqua.
Il drenaggio è di importanza vitale e questo, per i vasi di terracotta, lo si otterrà semplicemente ponendo sul fondo dei frammenti di coccio o di pietre e, semmai, aggiungendo a questo materiale grossolano anche un po' di ghiaietta, naturalmente ben lavata e priva di residui di qualsiasi genere.

Il trasferimento delle piante
Una volta sistemato il drenaggio, sistemare un primo strato di composta, quella indicata per la pianta che andrà ospitata nel vaso ovviamente, poi tenere la talea o la piantina ben al centro del vaso, con le radici scoperte e porre intorno ad esse del terriccio o composta specifica finchè questo non risulti essere un po' più alto del bordo del vaso. Battere col fondo del vaso su un piano, per la plastica non c'è problema ma per i vasi in coccio è meglio battere su un piano ricoperto con uno straccio abbastanza doppio e umido in modo da non danneggiare il vaso, per far sì che il terreno si ammassi bene e poi pressarlo con le dita. Assicurarsi che il terriccio sia omogeneamente compresso fino in basso.
Lasciare almeno 20 mm tra la superficie della terra e il bordo del vaso come spazio per l'acqua delle innaffiature. Terminata l'operazione, innaffiare bene le piantine applicando una doccia fine al becco dell'innaffiatoio in modo a non scalzare il terreno.
Con lo sviluppo della pianta, il sistema radicale si estende fin contro la parete del vaso come un vero e proprio feltro. La pianta rallenterà la sua attività e fermerà la crescita rendendo evidente che è giunto il momento di procedere al rinvaso.

Il rinvaso
Le piante, prima o poi, avranno l'assoluta necessità di, diciamo così, cambiare casa per evitare che diventino troppo costrette nei vasi con le radici troppo compresse. In questo caso, le piante soffrirebbero per carenza di spazio e di sostanze nutritizie. E' giunto il momento di cambiare vaso e, quando si metterà mano a questa operazione, bisogna ricordare che le piante dovrebbero essere poste in vasi via via più grandi di una misura rispetto al precedente. Per esempio, da un vaso di 9 cm ad uno di 13 cm, da uno di 13 cm a quello di 15 cm, e così via. Questo perchè le piante non hanno bisogno di un volume di terra eccessivo intorno ad esse, poichè non sarebbero in grado di assorbire acqua da tutta la terra in eccesso e questa rimarrebbe molto umida, innescando il processo di marciume radicale che porterebbe alla morte della pianta.

Composti e drenaggio
Composti più ricchi sono di solito utilizzati per il rinvaso. Il materiale per il drenaggio, come già descritto precedentemente, è di norma consigliato quando si usano composti con terra in vasi che misurano 13 cm e più. Uno strato di cocci profondo 3-5 cm, con l'aggiunta di sabbia grossolana, dovrebbe essere sufficiente a garantire alle radici la giusta traspirazione.

Trasferimento da vaso a vaso
Ciascuna pianta deve essere rimossa dal suo vaso capovolgendola e picchiando il bordo di questo con un martello di gomma o bachelite. Il pane di terra dovrebbe poter uscire intatto e bosogna porre molta attenzione a che questo non si rompa, e limitarsi solo a rimuovere lo strato di drenaggio dal fondo del vaso.
Togliere eventuali piantine infestanti e lo strato di muschio eventualmente presente sulla superfiucie del terreno, facendo attenzione a non danneggiare in alcun modo il pane di terreno che contiene le radici.
Porre una quantità sufficiente di terreno nel nuovo vaso per far sì che la sommità del pane di terra sia ad almeno 2 cm dal bordo del vaso. Ciò consentirà di aggiungere un sottile strato di terriccio sulla superficie mantenendo lo spazio sufficiente per l'acqua delle innaffiature. Premere leggermente il terriccio con le dita e sistemare la pianta al centro del nuovo vaso. Versare il terriccio fresco tutt'intorno al pane di terra fino a colmare lo spazio tra questo e il bordo del vaso. Battere delicatamente il fondo del vaso con le dovute precauzioni esposte precedentemente, per assestare bene i terreno e pressarlo un po'.
Il rinvaso va eseguito preferibilmente durante la fase di sviluppo della pianta, ovvero in primavera ed estate oppure anche in autunno, anche se poi lo sviluppo verrà leggermente rallentato. Le piante nei vasi, in primavera ed estate, formeranno rapidamente delle nuove radici che si infiltreranno nel nuovo spazio accupato dal composto, questo grazie alla maggior temperatura stagionale.


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